Ladislao e il suo parco

Una mattina a ridosso di ferragosto decisi di andare a fare due passi nel centro antico con l’intento di andare a fotografare uno dei posti più affascinanti e al tempo stesso un po’ segreti di Napoli: Il Parco di Re Ladislao.
Esso è un antico orto medievale, nascosto alle spalle di un altro antico gioiello: La Chiesa di San Giovanni a Carbonara. L’antico giardino è un oasi di pace e raccoglimento. Una macchia verde confinata da palazzi del centro e dagli edifici ecclesiastici della suddetta chiesa.
E’ dedicato al Re Ladislao (la cui incredibile tomba è visitabile all’interno del complesso religioso) che tra la fine del 1300 e inizio 1400 tento di attuare il suo progetto di unificazione dell’Italia, con Napoli capitale, anticipando di ben 400 anni quello che fu il Risorgimento.
Salendo le scale laterali alla chiesa mi ritrovo in questo spazio, davvero particolare perché sembra veramente che il tempo qui abbia avuto una battuta d’arresto. Inizio a fotografare in questo spazio ristretto. Solo.
Mi siedo su una panchina di marmo per godere dell’eccezionale silenzio diffuso in tutto il giardino, al massimo solo qualche cinguettio o il fruscio di un lieve vento mattutino tra i rami delle piante, tra queste agrumi e vigne, a farmi da sottofondo.
Ho l’impressione di essere osservato. Ma non sono i palazzi a violare quella la pace che ascolto in quel momento. Un gatto ancora nel mezzo di un sonnellino è li a fissarmi, guardandomi un po’ in “cagnesco”, probabilmente per avergli interrotto la sua sacra pennichella ed avergli invaso il suo verde regno .
Nonostante, ci sia la sensazione costante di essere al centro di un palcoscenico con i tanti palazzi a fare da gradinate, il parco di Re Ladislao è in realtà un luogo che dona protezione e meditazione al tempo stesso.


Il tempo si ferma.
I miei pensieri si ricaricano e diventano più calmi.
Avanzo verso casa.

ladislao

 

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