Tanti, ne ho visti tanti, e fotografati ancora di più, ma mai abbastanza. Li ritrovi non solo sulle facciate dos predios. Quelli son facili da scovare, sempre ben visibili, narcisi, pronti al facile scatto di turisti annoiati. Spesso mi soffermavo, invece, dinnanzi agli antichi ingressi dei palazzi in centro. Qualche proprietario, magari, dimenticava di chiudere il proprio portone, lasciando allo sguardo indiscreto la possibilità di sbirciare all’interno. Spesso accadeva cosi, scovavi cosi quelli più belli, più delicati, ma anche quelli più antichi. Questi più nascosti seguivano le scale lungo le pareti degli androni, permanenti nella penombra, per niente illuminati in alcuni edifici. Ma spesso bastava la minima apertura dell’uscio per far entrare un sottile fascio di luce per risaltarne colori e geometrie.
Impalato davanti a quelle antiche porte, rimanevo immobile per qualche secondo per poi ripartire sui miei passi.